10 gennaio 2023

COMUNICATI STAMPA AIDDA Gennaio 2023

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Parità di Genere, il punto di Aidda sulla certificazione per le imprese: “Tanta strada da fare” 20 gennaio 2023 - Invito stampa, 20/01 incontro Aidda “Certificazione, dare forza alla Parità di Genere conviene!” - Sanità, Aidda: “Il Payback rischia di portare al fallimento molte imprenditrici” 10 gennaio 2023 - Legge di Bilancio, Aidda: "Per la natalità necessari interventi significativi su infrastrutture sociali e welfare” 4 gennaio 2023
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Comunicato Stampa AIDDA

Parità di Genere, il punto di Aidda sulla certificazione per le imprese: “Tanta strada da fare”

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Roma, 20 gennaio 2023. Le opportunità offerte alle imprese dal meccanismo della Certificazione della parità di genere e i possibili vantaggi non per le aziende ma per tutta la comunità.
Era questo l'obiettivo del convegno "Certificazione, dare forza alla Parità di Genere conviene!", organizzato da Aidda, l'Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda, che si è svolto oggi a Palazzo San Macuto a Roma.

"Per la parità di genere, purtroppo, l'Italia è ancora molto indietro", ha dichiarato Antonella Giachetti, presidente di Aidda. "Secondo il rapporto del World Economic Forum del 2021, è vero che nessun paese al mondo ha ancora colmato i divari esistenti tra uomini e donne: tuttavia, su 156 paesi presi in esame, l'Italia si posiziona solo al 63/o posto, e se restringiamo l'attenzione alla sola componente economica, siamo al 114/o".

Giachetti ha aperto e concluso i lavori del convegno, che ha visto l’introduzione di Linda Laura Sabbadini, direttrice del Dipartimento sviluppo metodi e tecnologie per l'informazione statistica dell'Istat. Al centro dell’iniziativa una tavola rotonda con Laura Dell'Aquila, coordinatrice del Comitato giuridico di #InclusioneDonna: Valeria Giaccari, presidente del Comitato imprenditoria femminile della Camera di commercio di Roma; Sandra Miotto, consigliera nazionale di Aidda; Sara Nuzzaci, socio Kpmg Tax & Legal; Francesca Perrone, responsabile Esg di UniCredit.

Il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Maria Roccella ha inviato un video messaggio di saluto. 
“L’accesso delle donne al lavoro - ha detto il ministro Roccella - è fondamentale per lo sviluppo del Paese. Nei Paesi in cui le donne lavorano e c’è una cultura della parità oltre che un buon welfare, il tasso di natalità non è in sofferenza come in Italia. Per questo è necessario usare tutte le leva a nostra disposizione per incentivare la parità.

In questo senso la certificazione è uno strumento importante, che va fatto conoscere, in particolare tra le piccole imprese. Noi, come governo, siamo aperti ai suggerimenti e ai consigli di realtà come Aidda per migliorare la certificazione della parità di genere”.

Introdotta con la legge 162/2021, e in vigore dal 1 gennaio 2022, la Certificazione della parità di genere è un'iniziativa volta a promuovere la parità di genere nelle aziende e nelle organizzazioni. Consiste in una serie di standard e di criteri che le aziende e le organizzazioni possono soddisfare per dimostrare il loro impegno per la parità di genere, misurando le politiche concrete, e ottenendo un certificato che attesta la loro conformità a questi standard. In questo modo è possibile creare un ambiente di lavoro equo ed inclusivo, in cui tutti i dipendenti possono sentirsi valorizzati e rispettati, e dove le donne possono esprimere il loro potenziale e contribuire al successo dell'azienda.
Tuttavia raggiungere una vera parità di genere non è soltanto un obiettivo auspicabile per la prosperità delle imprese, ma anche per la società nel suo complesso.

“Noi tutti diciamo - ha osservato Giachetti, nelle sue conclusioni - che con più donne che lavorano si aumenta il Pil, ed è vero. Ma io dico che solo se davvero le donne potranno partecipare significativamente e efficacemente alla definizione e alla costruzione del sistema economico sociale potrà essere attivata una effettiva trasformazione di questo nostro sistema, che è imploso sotto il profilo della sempre maggiore presenza di disuguaglianze, dell’incapacità di vivere in reciprocità col pianeta, sotto il profilo della salute sia degli uomini che della natura, sotto il profilo dei conflitti geopolitici e del rispetto dei diritti umani. Infatti - continua Giachetti - solo con l’apporto dei valori della cura e della visione interconnessa della vita, propri del mondo dei valori femminili, si potrà creare una leadership a valorialità femminile che potrà riequilibrare il sistema. Ben venga quindi ogni strumento che agevoli e promuova l’ingresso di un numero sempre maggiore di donne nel sistema del lavoro e dell’economia”.  

AIDDA Nazionale

“Certificazione, dare forza alla Parità di Genere conviene!”

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Le Relatrici della Tavola Rotonda

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PN Antonella Giachetti e PPN Maria Claudia Torlasco

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CN AIDDA Sandra Miotto 

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Europarlamentare Patrizia Laureti 

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PN AIDDA ANTONELLA GIACHETTI    e i Relatori della Tavola Rotonda

 Registrazione Conferenza

AIDDA Nazionale

“Certificazione, dare forza alla Parità di Genere conviene!”

https://webtv.camera.it/evento/21614

Venerdì 20 gennaio 2023 ore 11:00

Il 20 gennaio si è tenuto presso la  Camera dei deputati l'incontro organizzato da AIDDA Certificazione, dare forza alla parità di genere conviene. Introdotta con la legge 162/2021, e in vigore dal 1 gennaio 2022la Certificazione della parità di genere è un'iniziativa volta a promuovere la parità di genere nelle aziende e nelle organizzazioni. Consiste in una serie di standard e di criteri che le aziende e le organizzazioni possono soddisfare per dimostrare il loro impegno per la parità di genere, misurando le politiche concrete, e ottenendo un certificato che attesta la loro conformità a questi standard. In questo modo è possibile creare un ambiente di lavoro equo ed inclusivo, in cui tutti i dipendenti possono sentirsi valorizzati e rispettati, e dove le donne possono esprimere il loro potenziale e contribuire al successo dell'azienda.  

Video messaggio della Ministro per la Famiglia, la Natalità e le P.O. Eugenia Maria Roccella 

In occasione dell'incontro "Certificazione, dare forza alla Parità di Genere conviene!" organizzato da AIDDA la Ministro ha inviato il suo saluto.

Link per la visione: https://youtu.be/0jbrn40jXsk

 

Articolo uscito sul quotidiano "La Sicilia" il 24 gennaio 2023 inerente la Conferenza AIDDA Nazionale: “Certificazione, dare forza alla Parità di Genere conviene!”

"La parità di genere è fondamentale per lo sviluppo del Paese"

A Roma il convegno sulla creazione di una leadership al femminile e sulla valorizzazione delle donne.

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PDF_Articolo uscito sul quotidiano "La Sicilia" il 24 gennaio 2023 inerente la Conferenza AIDDA Nazionale: “Certificazione, dare forza alla Parità di Genere conviene!”

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Invito stampa, 20/01 incontro Aidda “Certificazione, dare forza alla Parità di Genere conviene!” – Link per collegamento streaming

Venerdì 20 gennaio 2023 ore 11:00 alla Camera dei Deputati, Palazzo San Macuto, Sala del Refettorio Roma, via del Seminario, 76

L'incontro ha l’obiettivo di comprendere le opportunità per le imprese di accedere a questo meccanismo di certificazione, i possibili problemi in termini di costi per l’impresa e i possibili vantaggi per tutta la comunità

D i r e t t a  s t r e a m i n g  s u  https://webtv.camera.it/  

PDF_AIDDA Nazionale: “Certificazione, dare forza alla Parità di Genere conviene!” venerdì 20 gennaio 2023 ore 11:00 alla Camera dei Deputati, Roma

 
La presente per invitarVi all'evento organizzato da Aidda

Certificazione, dare forza alla Parità di Genere conviene!

Venerdì 20 gennaio 2023

Evento online trasmesso in diretta dalla

Camera dei Deputati, Palazzo San Macuto, Sala del Refettorio - Roma, via del Seminario, 76

L'incontro ha l'obiettivo di comprendere le opportunità per le imprese di accedere a questo meccanismo di certificazione, i possibili problemi in termini di costi per l'impresa e i possibili vantaggi per tutta la comunità 

Ore 11:00 Apertura lavori

Antonella Giachetti, Presidente Nazionale AIDDA

Maria Claudia Torlasco, Past Presidente AIDDA

Saluti Istituzionali

Fabio Rampelli, Vice Presidente Camera dei Deputati

Introduzione

Linda Laura Sabbadini, Direttrice Dipartimento sviluppo metodi e tecnologie per l'informazione statistica

Ore 11:30 Tavola Rotonda

Laura Dell'Aquila, Lean in Network Italy President e Coordinatrice Comitato Giuridico #InclusioneDonna"

Valeria Giaccari, Presidente Comitato Imprenditoria Femminile CCIAA Roma

Sandra Miotto, già Consigliera di Parità Veneto e CN AIDDA

Sara Nuzzaci, Socio KPMG Tax & Legal - Responsabile Hub Nazionale KPMG - Tax Incentives PNRR

Francesca Perrone, Head ESG & Start Lab Italy – UniCredit

Modera Beatrice Curci, Giornalista

Ore 12:15 Interventi e Conclusioni a cura di Antonella Giachetti

Diretta streaming su https://webtv.camera.it/  - Per info e partecipazioni contattare aidda@aidda.org 

Operatori tv e fotografi devono accreditarsi presso l'ufficio stampa della Camera dei Deputati, si può usare mail sg_ufficiostampa@camera.it. I giornalisti possono accreditarsi, come sempre, attraverso il portale. I giornalisti Asp non hanno bisogno di accredito. Se avete nominativi particolari di comunicatori chiamate l'interno 2125 (segreteria Ufficio stampa). È di rigore giacca e cravatta per i signori. 

Main Partner UniCredit 
 
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PN AIDDA Antonella Giachetti.jpgAntonella Giachetti
Presidente Nazionale AIDDA

COMUNICATO STAMPA AIDDA

10 gennaio 2023

Sanità, Aidda: “Il Payback rischia di portare al fallimento molte imprenditrici” 

La Presidente Giachetti in occasione della manifestazione di oggi a Roma: “Servono interventi, quasi a tasso zero, per supportare finanziariamente le aziende nonché una norma che sterilizzi la perdita rappresentata dai costi liquidati dalle aziende sanitarie”

CS AIDDA 10 gen 2023 Sanita AIDDA Il Payback rischia di portare al fallimento molte imprenditrici

Roma, 10 gennaio 2023 - “Il Payback rischia di portare al fallimento molte imprenditrici”. L’allarme è stato lanciato dalla presidente di Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne dirigenti d’azienda, Antonella Giachetti in occasione della manifestazione di oggi a Roma che ha visto scendere in piazza i rappresentanti delle 4000 aziende e dei 110 mila lavoratori che forniscono dispositivi medici a ospedali e Asl.

“Non si può mettere a serio rischio un settore che eroga salute e lasciar pagare ai cittadini le spese sanitarie di tasca propria, rinunciando all’innovazione tecnologica - sottolinea Giachetti - Se le imprese chiudessero si potrebbero non riuscire a garantire le forniture di prodotti, anche salvavita, agli ospedali; la qualità delle tecnologie mediche rischierebbe di abbassarsi; i medici si troverebbero costretti a lavorare senza avere tecnologie all’avanguardia; la crisi del settore avrebbe poi impatti economici e sociali di straordinaria rilevanza per le migliaia di lavoratori coinvolti nelle varie aziende del settore. Conseguenze gravi anche per molti cittadini che, senza risorse destinate alla sanità e senza imprese che la riforniscono, non avranno accesso alle cure con un impoverimento dell’offerta e della qualità dei servizi sanitari erogati”. 

“Ai 100 ricorsi presentati dalle aziende dei dispositivi medici al Tar si sono aggiunti numerosi ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica sull’attuazione del Payback in riferimento all’articolo 18 del Decreto Legge Aiuti bis e al decreto del Ministero della Salute che detta linee guida di attuazione del Payback. E proprio in questi giorni sono arrivate le lettere delle Asl con richiesta di pagamento per il periodo 2015-2018 da evadere entro 30 giorni -ricorda Giachetti - Con i ricorsi viene contestata l’illegittimità dei provvedimenti impugnati per l’incostituzionalità della normativa primaria di legge, la non conformità con il diritto europeo e la violazione di norme di legge preesistenti. Molte aziende si trovano in difficoltà anche perchè fino ad oggi c’è stata una oggettiva difficoltà di determinare l’eventuale quantum da restituire alle Asl, visto che, comunque, non avevano ricevuto alcuna informazione sulla maturazione delle somme dovute”.

“Ma allora come si può fare? – domanda la presidente di Aidda - Servono interventi creditizi, quasi a tasso zero, per supportare finanziariamente le aziende relativamente a questi pagamenti straordinari nonché una norma che sterilizzi la perdita rappresentata dai costi liquidati oggi dalle aziende sanitarie in riferimento a tutti questi anni (oneri con alta probabilità, mai accantonati in bilancio in mancanza delle necessarie informazioni) prevedendo, come già stato accaduto per gli anni 2020 e 2021 a causa del Covid e per il 2022 a causa della guerra in Ucraina dal decreto Milleproroghe, una sospensione dell’applicazione degli articoli del codice civile 2446 e 2447, 2482-bis e 2482-ter rendendo non operativa la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale. Questo per non far collassare il sistema sanitario e per non far fallire le imprese, guadagnando tempo per trovare una soluzione alla norma stessa”.

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Libero Quotidiano

SLITTA A FINE APRILE IL PRELIEVO SUI FORNITORI DEL SERVIZIO SANITARIO

Il payback sanitario, con i fornitori di Asl e ospedali chiamati a ripianare gli sforamenti delle Regioni, slitta da 15 gennaio alla fine di aprile. Lo ha deciso ieri il governo. Ma le imprese del comparto non sono soddisfatte. Dal termometro allo stent coronarico, dal cerotto al laser. Negli ospedali italiani «potrebbero venire a mancare alcuni di questi dispositivi medici che sono anche salvavita». È lo scenario che secondo le associazioni dei produttori dei dispositivi medici potrebbe verificarci a breve in Italia «se non ci sarà l'abolizione del payback sanitario, un meccanismo che per decreto vuol far pagare alle aziende italiane gli sprechi e gli errori delle Regioni incapaci di fare i conti e programmare la loro sanità».

Questo il grido di allarme del settore, risuonato ieri in piazza Santi. Apostoli, a Roma, dove le associazioni che rappresentano le aziende che producono i dispositivi medici si sono date appuntamento per protestare contro il payback, la restituzione di una parte dei soldi che le Regioni hanno speso per i dispositivi, in scadenza tra pochi giorni. SOLDI DA ACCANTONARE A spiegare le motivazioni della protesta è Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria dispositivi medici (Cdm), anche lui in piazza: «Ad oggi essendo il payback una legge dello Stato, tutte le aziende per chiudere i bilanci dovranno accantonare comunque nei loro bilanci le somme per il payback. Quindi la proroga va fatta per chiudere i bilanci in tempo. Le regioni - aggiunge - con le loro centrali di acquisto bandiscono le gare, la somma delle basi d'asta che rappresentano già di per se un meccanismo di salvaguardia per evitare di eccedere nella spesa deve essere il budget regionale. Se questo è inferiore alle gare bandite toccherà alle regioni trovare le risorse per fornire la salute ai cittadini. Non si può mettere le mani nelle tasche delle aziende per chiedere quello che le regioni spendono e che non vogliono pagare. È una cosa illogica e neanche in Sudamerica accadrebbe». «Se le imprese chiudessero», sottolinea Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l'Associazione imprenditrici e donne dirigenti d'azienda, «si potrebbe non riuscire a garantire le forniture di prodotti, anche salvavita, agli ospedali. La crisi del settore avrebbe poi impatti economici e sociali di straordinaria rilevanza per le migliaia di lavoratori coinvolti nelle varie aziende del settore. Conseguenze gravi anche per molti cittadini che- conclude - senza risorse destinate alla sanità e senza imprese che la riforniscono». LEGGE DEL 2015 Il payback sanitario è stato istituito dal governo Renzi, nel 2015 e applicato da Draghi. E prevede che i fornitori di Asl e ospedali possano essere chiamati a ripianare fino al 50% dello sforamento sul budget preventivato di ciascuna regione cui fanno capo le strutture sanitarie. Questa sorta di rimborso ammonta complessivamente, per gli anni dal 2015 al 2018, a 2 miliardi e 200 milioni di euro. Teoricamente questa cifra dovrebbe essere spalmata sulle 4.500 aziende del settore. Tra le regioni che hanno speso meno del dovuto nel periodo ci sono solo Lombardia, Lazio e Campania. Per tutte le altre scatta la richiesta di rimborso che è del 40% dello sforamento nel 2015, del 45% nel 2016 e del 50% a partire dal 2017 in poi.«Lo slittamento del termine sia il primo passo per trovare una soluzione definitiva e salvare le imprese dagli effetti devastanti di una norma iniqua», ha affermato Ugo Cappellacci di Forza Italia, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera. © RIPRODUZIONE RISERVATA.  

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PN AIDDA Antonella Giachetti.jpgAntonella Giachetti
Presidente Nazionale AIDDA

COMUNICATO STAMPA AIDDA

4 gennaio 2023

Legge di Bilancio, Aidda: "Per la natalità necessari interventi significativi su infrastrutture sociali e welfare”

La Presidente Giachetti: “Una società dove le donne fanno sempre meno figli è l’ulteriore dimostrazione di come il P non misuri il progresso e il benessere di un Paese”

CS AIDDA 4 gen 2023 Legge di Bilancio Aidda Per la natalità necessari interventi significativi su infrastrutture sociali e welfare

Roma, 4 gennaio 2023 - "Finalmente si inizia a comprendere che la natalità non è solo un problema di scelta femminile, ma riguarda tutta la società. Quindi è positivo l’approccio e l’avvio degli interventi previsti nella Legge di Bilancio, ma è necessario ricordare come solo con un urgente avvio di una profonda trasformazione delle infrastrutture sociali e del welfare si possono vedere degli effetti significativi".
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l'Associazione imprenditrici e donne dirigenti d'azienda, commentando la Legge di Bilancio.

“Questo inizio di percorso previsto in finanziaria - continua Giachetti - non può portare da solo un efficace contributo alla risoluzione del problema senza un adeguato piano di investimenti in infrastrutture sociali: nidi, assistenza per gli anziani, cura della salute e in genere tutte quelle attività di cura che fino ad oggi sono state significativamente addossate sulle spalle delle donne”.
Come Aidda - dice Giachetti - sottolineano che una società dove le donne fanno sempre meno figli è l’ulteriore dimostrazione di come il Prodotto interno lordo non misuri il progresso e il benessere di un Paese e di come la crescita del Pil non sia sufficiente a garantire lo sviluppo umano e sociale. Cambiare o integrare il metro di valutazione del Pil tenendo conto di tutti i possibili indicatori delle conseguenze del valore della produzione in termini di salute delle persone e dell’ambiente, di diseguaglianze e di giustizia, significa cominciare ad operare una profonda trasformazione del modello di sviluppo economico e sociale, nell’ambito del quale la genitorialità possa essere una scelta spontanea e serena che non comporti dolorose rinunce”.