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ABSTRACT della PN AIDDA Antonella Giachetti
La rinascita economica avrà un valore se si svilupperà nella consapevolezza della necessità di una profonda trasformazione del sistema economico e sociale e del paradigma di pensiero che lo informa. La pandemia è stata l’occasione per prendere consapevolezza della “fragilità” dell'essere umano e della sua interconnessione con tutto ciò che lo circonda e che lui stesso crea.
Il sistema che abbiamo vissuto fino ad ora è incrinato in ogni sua parte: danni ambientali, danni sociali e diseguaglianze, danni per la salute dell'uomo e ora, in questa ripresa post pandemica, l’emergere di incoerenze e falle profonde nella disponibilità e gestione di materie essenziali, delle commodities energetiche e di alcuni servizi propedeutici allo sviluppo stesso dell’economia.
Vanno rivisti criteri e priorità. "La conferenza di Glasgow,che ha chiuso i battenti pochi giorni fa con esiti non proprio esaltanti, ci ha riconfermato che il concetto di “crescita” è ormai giunto al capolinea. Non si può avere una crescita illimitata su un pianeta che ha risorse limitate. Dopo la pandemia e dopo Glasgow, appare chiaro che dobbiamo invertire la rotta e avviare un radicale ripensamento del sistema, dalla revisione del concetto di “crescita” alla localizzazione delle produzioni di beni indispensabili. Ed i criteri cardine delle decisioni saranno due “valori femminili”: la “visione sistemica” (interconnessione fra ogni azione messa in campo) ed il “valore della dimensione della Cura”, quale agire con responsabilità “affettiva” nei confronti delle persone e dell'ambiente. La rinascita economica dovrà basarsi su questi due pilastri o non sarà efficace, il pericolo di greenwashing sarà una certezza!