“Quando parliamo di violenza sulle donne non possiamo pensare solo alla prevaricazione fisica. La violenza nasce molto prima: nelle parole che sminuiscono, nella dipendenza economica, nelle relazioni controllanti, nella mancanza di ascolto e nella disparità di opportunità. È lì che bisogna intervenire.”
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
“La libertà non è solo un principio: ha bisogno di fondamenta solide. E tra queste – sottolinea Giachetti – c’è l’indipendenza economica. Troppe donne restano in relazioni violente perché non dispongono degli strumenti necessari per scegliere un’alternativa concreta.”
“E la prevenzione non può limitarsi all’emergenza: deve entrare nei luoghi di lavoro, nella scuola, nei media, nelle famiglie. Dobbiamo educare al rispetto, alla parità e alla responsabilità – continua la presidente di Aidda – perché è lì che si costruisce una società capace di proteggere.”
“Il 25 Novembre ci ricorda che la violenza non è un fenomeno inevitabile: è la risultante di molte dinamiche a cui non è stata data l’attenzione necessaria. La responsabilità di spezzare questo ciclo appartiene a tutti.”
“Nella nostra società – conclude Giachetti – assistiamo a un crescendo di contrapposizione, frustrazione e rabbia. Un clima che non favorisce dialogo, equilibrio e relazioni sane, e che si riflette in tutti gli ambiti della vita. Quando le relazioni sono basate sul possesso anziché sul rispetto, quando una donna viene percepita come ‘qualcosa da trattenere’ e non come una persona libera, allora il terreno della violenza si prepara molto prima del gesto estremo. Ed è su questo terreno che dobbiamo intervenire: con cultura, responsabilità e consapevolezza collettiva”.
