07 luglio 2022 18:30
Veneto - Trentino Alto-Adige

Ricordo della Past Presidente AIDDA VTAA Orielle Favaro durante l'Inaugurazione della Mostra "Una donna in prato" giovedì 7 luglio 2022 ore 18:30 a Palazzo Angeli, Padova

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Ricordo della Past Presidente AIDDA Veneto Trentino Alto Adige Orielle Favaro

durante l'Inaugurazione della Mostra "Una donna in prato"

giovedì 7 luglio 2022 ore 18:30 a Palazzo Angeli, Padova

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"Una donna in prato"

Si segnala la Mostra "Una donna in prato" di cui si svolgerà l'inaugurazione giovedì 7 luglio 2022 alle ore 18:30 a Palazzo Angeli, Padova.
 
In tale occasione verranno presentati alcuni nomi di donne che si sono contraddistinte sul territorio padovano per il loro operato, tra di esse anche la compianta Signora Orielle Favaro, che fu Presidente AIDDA Veneto Trentino Alto Adige nei mandati 1986-1990 & 1995-1997 e Presidente Onoraria AIDDA Veneto Trentino Alto Adige nei anni a seguire.
 
Se qualcuna desiderasse partecipare all'inaugurazione della mostra e/o portare un pensiero in ricordo della Signora Orielle Favaro in nome di AIDDA, lo segnali in Delegazione Veneto Trentino Alto Adige alla mail delegazionevenetotrentino@aidda.org 
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ORIELLE FAVARO (1928-2019)

Presidente AIDDA Veneto Trentino Alto Adige nei mandati 1986-1990 & 1995-1997 e Presidente Onoraria AIDDA Veneto Trentino Alto Adige nei anni a seguire

Imprenditrice padovana nel settore edili, FAVARO BERTO Snc

Rimasta orfana a 23 anni ereditò e guidò con i fratelli l’impresa edile di famiglia, in un periodo storico ed in un settore fortemente maschili. Dedicò all’attività ed ai fratelli la su vita. Fu attiva nel mondo dell’associazionismo imprenditoriale ricoprendo il ruolo di Presidente nell’UCID e di Presidente di Delegazione nell'ADDA.
Di Lei si ricordano il sorriso, la serenità e la disponibilità.
Da un'intervista del 2017 rilasciata a "La voce del popolo"
«Mi sono trovata improvvisamente a fare l’imprenditrice a 23 anni, con la scomparsa di mio padre. Ero la figlia maggiore e non mi sono tirata indietro. Da tempo conoscevo l’azienda, fin da quando avevo 14 anni avevo dato una mano nella contabilità, dopo il diploma avevo iniziato a impegnarmi a tempo pieno. All’inizio (erano i primi anni Cinquanta, ndr) il mio ruolo suscitava un po’ di sorpresa. C’era chi tratto in inganno dal mio nome di battesimo poco comune fissava un appuntamento con me in cantiere convinto di trovarsi di fronte a un uomo e restava letteralmente a bocca aperta quando mi presentavo. Sorpresa iniziale a parte, sono stata sempre accolta bene».
Cosa ha significato per lei essere imprenditrice?
«Molto semplicemente rispettare i lavoratori, che negli anni più “felici” erano una quarantina. Conservo ancora tutti i libri paga. Ci siamo sempre impegnati a saldare con regolarità gli stipendi, in tanti anni non abbiamo mai avuto una controversia. Con i miei fratelli abbiamo cercato di essere seri nell’approccio al lavoro. Il settore dell’edilizia nel corso dei decenni è cambiato profondamente. Me lo lasci dire: negli ultimi anni, oltre alla crisi, abbiamo assistito a tanti comportamenti spregiudicati da parte di imprese nel nostro settore: quante speculazioni, quanti comportamenti sregolati! Il mondo era completamente cambiato e io proprio non mi ci ritrovavo più...».