07 settembre 2021

COMUNICATI STAMPA AIDDA SITUAZIONE IN AFGHANISTAN - 17 agosto 2021 & 21 settembre 2021

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"Il pensiero della Presidente Nazionale AIDDA Antonella Giachetti su quanto sta accadendo in Afghanistan" --- "AFGHANISTAN. AIDDA: IMPEDIRE A DONNE DI LAVORARE È CONDANNA A MORTE"

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 Comunicato Stampa AIDDA 17 agosto 2021

"Il pensiero della Presidente Nazionale AIDDA Antonella Giachetti su quanto sta accadendo in Afghanistan"

"Quando negli anni Novanta i talebani eressero il loro regime in Afghanistan, una delle prime conseguenze fu la repressione indiscussa dei diritti femminili.
Oggi il Paese è di nuovo di fronte a questa drammatica prospettiva. Le donne rischiano di diventare, ancora, la prima vittima di un atto di potere.
Stiamo assistendo a un intero sistema di valori minacciato: l'accesso a spazi pubblici, scuole e lavori che potrebbe essere presto limitato o persino negato. Lo scenario peggiore è che la lacerazione delle libertà femminili si realizzi in totale silenzio, con comprensibile terrore tra gli abitanti, ma con ingiustificato immobilismo da parte dell'Occidente.
L'oscurantismo che sta per abbattersi sul popolo afghano deve rappresentare un dramma per tutti gli Stati civili.
È importante che la comunità internazionale si attivi con rapidità per creare corridoi umanitari volti a salvare donne e bambini. Serve una via di fuga da un luogo che dobbiamo purtroppo considerare in pericolo. Perché solo in una società dove le donne possono partecipare alle decisioni, e vengono poste allo stesso livello degli uomini, si realizza davvero una condizione di pace, giustizia e prosperità.
Il solo fatto che non conosciamo con certezza cosa accadrà domani nel Paese, e che aleggi lo spettro di violenze e oppressioni, deve spingerci a una riflessione tanto seria quanto veloce e umana."

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 Comunicato Stampa AIDDA 21 settembre 2021

"AFGHANISTAN. AIDDA: IMPEDIRE A DONNE DI LAVORARE È CONDANNA A MORTE"

Roma, 21 set. - "La condizione delle donne a Kabul diventa ogni giorno più preoccupante. I nuovi capi del Paese hanno deciso che le dipendenti pubbliche della città non potranno tornare a lavorare. Già prima, le scuole medie e superiori erano state riaperte solo a studenti e docenti maschi. I diritti di migliaia di persone stanno venendo calpestati. Purtroppo, i timori di una crescente repressione di genere si stanno concretizzando. Si tratta questa dell'ennesima restrizione inaccettabile. Ed è forse la più grave, perché ogni società civile è fondata sul lavoro, sinonimo di realizzazione individuale e di democrazia. Impedire alle donne di partecipare alla sfera pubblica, di svolgere un mestiere, è la condanna a morte della loro dignità. Bandire le donne dagli uffici pubblici e dalle scuole non può essere considerata una semplice visione politica e sociale retrograda: è un atto disumano". Lo dice Antonella Giachetti, presidente Aidda, l'Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d'Azienda. "Nell'oscurità sempre più opprimente di Kabul, si intravedono anche dei bagliori di speranza: piccoli gruppi di attiviste, dotate di coraggio straordinario, che provano a non far morire la voce di milioni di donne. Nei giorni scorsi- aggiunge Giachetti- sono scese di nuovo in strada rivendicando quei diritti basilari che ogni governo dovrebbe garantire in ugual modo a tutta la sua popolazione senza discriminazione alcuna: istruzione, partecipazione, lavoro. Seppur a distanza dobbiamo sostenere il loro coraggio, sperando che quanto hanno guadagnato negli ultimi decenni non vada completamente perso. Il mondo Occidentale deve prendere una posizione forte di condanna verso queste decisioni e mantenere aperti i corridoi umanitari. Mandiamo un messaggio". (DIRE – La Presse))